E anche il semi-cazzeggio discografico di Yung Lean termina con la pubblicazione di Ghosttown, il singolo promozionale in collaborazione con Travi$ Scott (GOOD Music) che rappresenta a tutti gli effetti il suo debutto nel firmamento del rap americano.
Come per il precedente Mixtape il pezzo forte del suo nuovo lavoro sono i beats spaziali e la “summertime sadness” della sua voce filtrata con l’autotune e rallentata di pitch.
Purtroppo il flow monotono delle strofe e di quasi tutti i ritornelli alla Gucci Mane, privi della personale cifra stilistica di pezzi come Ginseng Strip 2002, rendono il suo album di debutto, Unkown Memory, a lungo andare piatto e ripetitivo.
Nonostante i passi avanti nelle liriche e l’intenzione di voler sembrare un vero rapper rimane un lavoro” vorrei ma non posso”, meno immediato e sentito del precedente mixtape. Un album che avrebbe potuto pubblicare come mixtape. Ma si sa, il soldo chiama e i teenager continueranno a tirargli gli Xanax sul palco durante i concerti.
Lunga vita a Yung Lean.