Cara FKA Twigs,
io sono un tuo grandissimo fan della prima ora. Mi ricordo di quando la tua musica non aveva ancora un volto e del tuo esordio con i video sghembi, insieme al compagno di merende Arca (sempre sia lodato), in cui sembravi uscita da un esperimento di laboratorio tra i Massive Attack e Aaliyah.
Mi ricordo quando ti vidi per la prima volta dal vivo, sei apparsa sul palco come una divinità, come una creatura del purgatorio maestosa e inquietante . Ho amato il tuo disco d’esordio LP1 come poche altre uscite discografiche degli ultimi dieci anni e ho donato parte del mio stipendio in beneficenza alla tua casa discografica per avere i tuoi lavori.
Ti amerò anche se nel prossimo disco ti farai produrre i pezzi da Avicii e girare il video da Gaetano Morbioli.
Rimane il fatto che non ho capito molto bene questa tua ultima opera concettuale. Video Girl doveva essere un video di denuncia, un’ invettiva conto quelli che ti riconoscevano per strada solo per aver ballato insieme a famosissime popstar. Non ho capito perché ti ritrovi a fare la testimone durante l’ esecuzione di un condannato alla pena di morte, facendo dei death drops intorno alla sedia elettrica.
Non ho capito molto bene neanche perché cavalchi quel poverino, cantando con un microfono che scende dal soffitto. Ma forse sono io troppo poco profondo. Mea culpa.
Io ti voglio bene comunque. Per me rimani la più figa del reame anche se un domani deciderai di fare una cover di Processo a me stessa di Anna Oxa.
Sinceramente tuo.
Simone