La chirurgia estetica nasce dal bisogno di uniformarsi, migliorarsi o dalla volontà di rientrare nei parametri di bellezza che ci vengono imposti dai media. Anche se non tutte le ciambelle escono col buco, è diventato comune imbattersi in bambole gonfiabili parlanti.
Da questi spunti nasce l’ispirazione musicale di Francesco Coia, in arte Oddgrad. Hardcore plastic surgery è la sua nuova creatura, sporca, buia e distorta. Su questa materia deforme il nostro applica il suo bisturi che mira a trasformare il mostruoso in una bellezza ritrovata.
Il passo della prima traccia, HPS1, è inceppato, moribondo, un lungo bass drone per 7 minuti di salutare alinezione. HPS2 invece è una traccia post techno alla Andy Stott tanto per fare un nome; in fondo a questo tunnel non c’è luce. Anche i remix sono ispiratissimi. Heith, di casa Haunter, poggia HPS su una base downtempo. Haf Haf (Gang of Ducks) è un altro nome da tenere presente: rielabora la traccia su di un ritmo incalzante, zoppicante, straniante. Ultimo remix al novello III che ti piazza i distorti in primo piano per un risultato ermetico e cibernetico.
100 cassette numerate a mano sono disponibili dal 3 Novembre. Invece di rifarvi le labbra ragazzi, rifatevi le orecchie.