Vi ricordate di quando vi parlammo di quell’EP di Biga, rilasciato di ritorno da un viaggio in Colombia, pieno d’ispirazione e di ricordi?
Quel viaggio, ha portato el Climatico in giro per il grande paese sudamericano, non solo a Bogotà, ma anche a Cali. In particolare nella zona nord della città, nel Barrio De San Antonio. Lì, Biga, ha conosciuto Puro Amor, meravigliosa artista del posto, e, in maniera quasi spontanea, è nata una collaborazione audio-visiva tra i due: la “Santa Muerte”.
Un titolo forte (la santa muerte è infatti una figura venerata in Colombia, che assume tanti diversi significati, dal mistico al macabro) per il rilascio del suo ultimo lavoro, sei tracce che vedono anche la partecipazione di Millelemmi e Daretta, e che, come al solito, significano davvero tanto della vita stessa di Biga.
Un disco pronto da parecchio, dall’estate, ma che Biga ha fatto uscire al momento giusto. Dei suoni certamente riconoscibili, ma leggermente differenti dal primo EP composto in terra colombiana, “Rolo”, suoni più veloci, più dritti. Meno sognanti e più cinici.
Sarà stata diversa l’ispirazione che arrivava dalle due città, faccio fatica a dirlo.
Io, d’altronde, non sono mai stato in Colombia, non fosse per quelle due volte, tre considerate larghe parti del mixato regalatoci di recente, in cui Biga mi ha portato con se, in quelle due sessioni di musica elettronica italiana dal profumo di caffè.