Quante volte c’hai pensato? Quante volte ti sei quasi convinto a farlo? A metterti in auto, alzare la musica a tutto volume, e andare semplicemente in giro. Senza per forza avere una meta, come immaginando di essere in un film, come se davvero potessero essere le note a guidare per te.
Si può, e la bella notizia e che non devi avere una DeLorean , né tantomeno essere ad Orange Country.
Puoi farlo qui, a Napoli (per ora), in tutta Italia poi.
È il progetto Beat Rider, nato dalle menti creative di tre amici. Francesco Campobasso (storico party maker con Wozzup!?), il beatmaker Breakstarr, che avete imparato a conoscere su queste pagine digitali, e Claudio Granucci (promoter del progetto Napoolyn).
Salti in macchina, allacci le cinture, attacchi tutti i fili necessari, crei quello che dall’altra parte dell’oceano chiamano il “mood” e parti. Non devi avere necessariamente un punto d’arrivo, puoi fare che vai finché l’ispirazione ti sorregge, e in particolare sorregge chi la musica la fa. Piccolo passo indietro: “tutti i fili” citati prima, sono collegati ad una strumentazione da live set, così che tutti gli artisti coinvolti, che spazieranno tra vari stili e varie regioni, possano azionare una di quelle belle macchinette che non capirò mai come funzionano, e che J Dilla ha reso magiche.
Un messaggio, quello portato da Beat Rider, che non ha paura ad essere critico nei confronti delle scelte burocratiche italiane. Quelle che non valorizzano i festival e che chiudono i locali, che non investono nella cultura musicale e, di riflesso, non riescono a coltivarla.
DLSO è felice di potervi mostrare in anteprima il primo video di Beat Rider (registrato in collaborazione con Napoolyn TV), in cui Brakstarr performa, live, solo materiale originale del collettivo BEATMATES, che il 12 dicembre festeggia i tre anni con un super-party in uno dei palazzi storici di Napoli).
Quante volte c’hai pensato?
Alla fine non l’hai fatto, ma puoi sempre rimediare. Immagini quanto sarebbe bello vedere un pad in ogni macchina? Non che sia troppo difficile, d’altronde ci sono molti modi per usare la tecnologia, e Beat Rider ha scelto quello intelligente.