Le risposte succosissime di oggi, sono offerte dai Perturbazione.
1) Salve ragazzi, dove siete in questo momento?
A Torino, in partenza per Brescia, poi Milano, poi Massa, poi Cerignola. Gira un pò la testa quindi al momento siamo seduti.
2) Il vostro percorso parte nel 1988 con una formazione diversa da quella attuale, ma arriva fino ai giorni nostri con una costante: la genuinità delle vostre canzoni. Nessun trucco per arrivare prima ad un obiettivo che per tanti sembra giustificare qualsiasi compromesso. Qual è il segreto?
Essere poco furbi. Sembra facile, ma non lo è. Ci vuole dedizione, la voglia di fare le proprie cose sperando che il gusto altrui incontri il proprio e non viceversa.
3) “Del Nostro Tempo Rubato” può essere tranquillamente definito un disco politico, se attribuiamo alla parola politica la sua accezione originale. De André ne “La Domenica Delle Salme” criticava i colleghi cantautori che non sfruttavano il loro “potere” di presa sulle masse per dire un bel “Vaffanculo” ad una società che non funzionava. Siete d’accordo con lui?
Si potrebbe parlare per ore e ore rispetto a questa domanda. La società che non funziona è la stessa che permette ad alcuni artisti di avere un certo potere, De Andrè compreso. E lui era troppo intelligente per avere detto esattamente questa frase così direttamente, fuori contesto. Ricordiamo che il ’92 era l’era della disgregazione sociale, da Tangentopoli, alla quasi aggressione dei vertici istituzionali ai funerali dei magistrati palermitani. Crediamo poco agli slogan gridati, sia dai politici che dagli artisti. Si rischia di apparire come Masini che critica ferocemente l’Italia dal Festival di Sanremo. Dovrebbe baciare il terreno su cui cammina, altro che criticarlo. In fondo quest’Italietta “che c’ha rotto i coglioni” (cit. di Masini) gli ha permesso di essere al Festival. Che dovrebbero dire tutti gli altri, noi compresi?
Ecco, noi ci siamo permessi uno sguardo più esistenzialistico, forse anche un filo meno triviale:
“L’Italia è un genitore sul letto dell’analisi, finchè quel padre non diventi tu”.
Perchè è facile criticare senza mai assumersi uno straccio di responsabilità. Il gioco sta tutto lì.
4) “Competa Montezemolo, con tutti gli occhi a mandorla” , cosa pensate del particolare momento, anche teso, che il paese sta vivendo?
Che stiamo vivendo una farsa sia a livello nazionale che internazionale. Vengono creati dei problemi perchè ci vengano poi fornite le soluzioni. Montezemolo è lì in attesa da circa un anno. Non a caso la nostra canzone è forse un pò troppo avanti rispetto i tempi. Se fosse uscita fra un anno, sarebbe stata una perfetta instant song. Possiamo però vantare il primato di una canzone profetica. Lo facemmo già con Happy New Age, prima che il fenomeno diventasse preoccupante.
Tornando alla domanda, pensiamo che, come molti italiani, si stapperà la bottiglia quando Berlusconi si leverà di torno. Ma siamo sicuri che le vignette di Altan con l’ombrello continueranno ancora dopo di lui.
5) Tornando al campo musicale, il tuor è iniziato e proseguirà per tutto dicembre, c’è una canzone che se non fate vi sembra di essere in debito col pubblico?
Agosto probabilmete è una di quelle. In più, con i 24 nuovi brani, dobbiamo sempre lasciare qualcosa fuori. La coperta della scaletta sta diventando troppo corta e resta sempre qualche pezzo fuori che tentiamo di fare ruotare da un concerto all’altro. Ma crediamo che questo sia uno dei problemi che ci piacciono di più
6) Progetti per il futuro prossimo?
Moltissimi. Tornando a De Andrè, con cui abbiamo iniziato quest’intervista, ci piacerebbe portare in giro per qualche altra data il nostro rifacimento de La Buona Novella, che abbiamo eseguito solo una volta a Varallo Sesia ed è stato per noi un momento molto emozionante. Ci piacerebbe razionalizzare le nostre energie che non sono purtroppo illimitate (abbiamo tutti una famiglia, tra l’altro – tranne Alex, il bassista, per ora solo felicemente fidanzato), continuare a costruire nuovi progetti e nuove forme di collaborazioni. E cominciare a buttare giù altro materiale.
7) Abbiamo finito. Salutate i lettori nella vostra lingua preferita e consigliateci un brano.
Ciao è internazionale.
Per il brano fatevi un giro sul contest di Rockit dove, a loro parere, hanno raccolto le cinquanto migliori canzoni italiane del 2010.
Sono tutte ascoltabili, magari qualcuno scopre un gruppo che ancora non conosce.
http://www.rockit.it/trofeo2010/