Il disco è scaricabile gratuitamente da www.mezzosangue.com
Se del rap italiano vi affascinano il flow strascicato del rapper alla moda, il beat futuristico o il gioco infinito di anafore e assonanze, probabilmente avrete qualche difficoltà ad apprezzare ed emozionarvi con il nuovo album di Mezzosangue.
Dalla scelta del titolo, passando per la copertina volutamente science-fiction, fino alla scelta di pubblicarlo in free-download, ci troviamo di fronte ad un’opera in funzione della musica e dell’arte piuttosto che ad una rincorsa al product placement o al marketing accattivante.
Luca ha cominciato la sua ascesa nel 2012, a soli 21 anni, grazie ad un video caricato su Youtube per il concorso indetto da Esa “Captain Futuro Rap Contest” in cui faceva freestyle in webcam col viso coperto da un passamontagna, diventato in seguito il suo segno distintivo. Poi sono arrivati il tape Musica Cicatrene pubblicato in free-download dalla Blue Nox, registrato e mixato da Squarta (Cor Veleno), le strofe nei dischi di Salmo e Mecna e qualche presenza sporadica nei mixtape.
L’annuncio di Soul of a Supertramp risale a oltre un anno e mezzo fa. Da allora il disco ha vissuto una serie di posticipazioni e una gestazione parecchio travagliata per problemi di censura legati al video di Circus richiesta dal presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni, e cavilli legali in relazione al copyright di un campionamento contenuto nella traccia De Anima.
Al di là dei paragoni affrettati con Kaos, Lou X (campionato anche in Senza Dio né Stato) e E-Green, per via della sua fotta genuina e le accuse di populismo nei testi, Soul of a Supertramp è un disco importante e soprattutto vero. Non avrebbe lo stesso impatto e la stessa credibilità se gli stessi testi fossero stati messi in rima da qualsiasi altro rapper della scena. In più di un passaggio può capitare di storcere il naso per via delle solite accuse a banche, stato, società e politici che se vogliamo, soprattutto nel rap, è diventato come sparare sulla croce rossa. Il bello di Mezzosangue è che ci credi davvero, le sue invettive non suonano mai fuori posto e sai che in fondo è quello che in sintesi pensi anche tu. Versi quali “…mi chiedi perché fumo?! Coloro il mio respiro, è solo un modo per vederlo e sapere che ancora vivo…” ti fanno capire quanto coinvolgimento emotivo e talento lirico si nascondono nelle sue parole, al di là della sua attitudine riot.
Il disco viene introdotto da una citazione dal film Il rosso e il blu di Giuseppe Piccioni. Una lezione di un professore che riflette sulla ricerca di un’armonia impossibile e l’abbandono al caos. Una chiave di lettura importante che ritroveremo spesso lungo questo viaggio disperato, solo apparentemente allo sbaraglio.
Mezzosangue rappa come se prendesse palla a fondo campo, si liberasse degli avversari a suon di crossover e andasse a schiacciare con cattiveria sopra la testa dell’avversario, come Vince Carter alle Olimpiadi. Sembra essere a suo agio su un beat “Sock it to me” come quello di Touchè e in tracce meno incalzanti come quel capolavoro di Benoit Lecomte (Grabe produce i beat più belli del disco), la titletrack o Verità, in cui i sample soul e jazz si mischiano perfettamente con un flow dal freno a mano tirato e un andamento più riflessivo. Poco convincente e molto meno originale invece in tracce come Out of my Mind e Senza Dio né Stato in cui ricorda molto la cifra stilistica di Nitro e i cui testi sono tacciabili di populismo e demagogia al contrario.
La conferma che quello che stiamo ascoltando è un album dal peso specifico importante arriva con le ultime tre tracce e in particolare con De Anima e Nichilismo. Nella prima cita addirittura l’opera omonima di Aristotele in cui è centrale il dialogo con la propria anima, come in una sorta di resa dei conti. Il beat apocalittico aggiunge ulteriore drammaticità a questo trattato di nichilismo passivo di un ragazzo appena ventiquattrenne. Nichilismo è ancora una volta un essay sul disagio di un essere umano che lotta quotidianamente per non scoppiare, un disagio che non è affatto relegabile ad un fattore generazionale o a un male di vivere giovanilistico. Mezzosangue sembra aver trovato la sua chiave di lettura e un parziale escamotage per sconfiggere tutto il pessimismo che attraversa questi quattordici pezzi. La risposta probabilmente sta nel tempo e nelle energie impiegati per la realizzazione stessa di Soul of a Supertramp e il sangue versato nei testi che non lasciano spazio alcuno alla leggerezza.
…il fatto è che la mente è un arma, e imparerà a spararti contro, se non trovi contro cosa scaricarla…