The Warko, o Davide Barco per chi conosce solo il suo lato più istituzionale. L’ospite di oggi viene da una storica famiglia di costruttori di telai per biciclette, è invasato di NBA e l’anno scorso ha tifato Marco Belinelli insieme a noi. Oggi è tornato per parlare di jazz, guance scavate e hamburger. Ancora una volta, mettiti comodo.
Un bravo art director è quello col talento o quello con l’esperienza?
Io parlo per la mia esperienza e come art director intendo quello del mondo della pubblicità, visto che lavoravo dentro un’agenzia fino a un anno fa. Secondo me il bravo art director è quello con il talento, l’esperienza è un fattore che si acquista con il tempo, il talento no. Ho avuto modo di lavorare con bravi art director “dotati” di sola esperienza e capisci che il loro bagaglio è limitato al solo mestiere.
L’anno scorso, dopo la vittoria di San Antonio contro Miami alla gara 3 delle finali NBA, hai realizzato per noi una bella illustrazione di Belinelli. Chi sarà l’uomo fenomeno di quest’anno?
Da semi-invasato di NBA potrei parlarne per ore e cambiare idea ogni 5 minuti:
• quest’anno le prestazioni di Curry lo stanno affermando come MVP ancora prima del gong finale;
• vuoi non metterci “his brother from another mother” aka Thompson che ne mette 37 in un quarto;
• con la convocazione alla gara delle schiacciate the greek freak per i filosofi: Antetokounmpo è il giovane più interessante del momento (imho)…
Mi sto dilungando… Facciamo che per i prossimi 10 minuti, il mio fenomeno per la stagione 2014-15, sarà colui che mi ha portato ad aggiornare i roster di NBA2K15 pur di averlo in squadra: Mr. Hassan Whiteside.
Sei un fan della musica jazz?
È un genere che mi affascina anche se nel mio sangue scorre hip-hop. Nel mio portfolio ci sono 2 lavori dedicati al jazz perché non sono altro che proposte scartate da un cliente… Sigh.
Perché i tuoi personaggi hanno sempre le guance scavate?
Non ne ho idea, non so come si cominciato il tutto. In realtà è diventato una sorta di segno distintivo che continuo a mantenere nel tempo anche perché la definizione degli zigomi secondo me è uno dei tratti distintivi del volto.
Hai lavorato per la storica Cicli Barco: famiglia o omonimia?
Girano voci che io sia il figlio primogenito di Alberto Barco (il capo della baracca)… E chi sono io per smentirle? Comunque sì, sono la pecora nera della famiglia. Mio nonno, prima di mio padre, era costruttore di telai e così come mio padre. In teoria a breve la successione dovrebbe continuare con mio fratello Gianluca, che ha deciso di entrare in ditta. Io purtroppo non ho mai avuto la predisposizione a questo tipo di arte ma cerco di aiutare mio padre con quello che so fare.
Ci mandi una fotografia della scrivania su cui stai lavorando in questo momento?
Sei di un paesino vicino Venezia, città d’arte per eccellenza, eppure ti sei spostato a Milano per lavorare. Esigenza o curiosità?
È cominciato tutto con lo studio, poi ne è seguito il lavoro come la maggior parte degli immigrati a Milano. Ma in realtà l’ho sempre considerata come una tappa, il mio sogno è di andare a vivere a NY, anche se ora come ora mi lascio trasportare e vediamo in futuro dove sarò. Milano però ha avuto un ruolo speciale per me e sarò sempre legato a questa città.
Sai che hai disegnato il menù della mia hamburgeria preferita?
È anche la mia hamburgeria preferita! Li adoro e i due gestori Ale e Danilo sono fantastici. Purtroppo però a suon di modifiche il menù è rimasto pressoché invariato all’originale e quello che vedi nel mio portfolio è la mia proposta iniziale che purtroppo non ha visto la luce… Sigh 2.
Ain’t no school like old school. Vale anche per l’illustrazione?
Credo proprio di sì, prima di gettarmi a capofitto nel mondo dell’illustrazione ho avuto modo di conoscere e parlare con gli illustratori più bravi del panorama italiano e la maggior parte di essi vengono dai pennelli su tela e poi per una questione di tempi e costi sono passati al digitale. Poi ci sono delle felici eccezioni solo digitali, ma io credo che un legame con il passato anche solo in termini di ispirazione ci debba sempre essere.
Se ti dico Dance Like Shaquille O’Neal, cosa mi disegni?