Nathan Fake è uno che ne ha di storia da raccontare, nonostante i suoi freschissimi 32 anni. Dopo una serie di successi ottenuti poco più che adolescente con traccioni come Outhouse e The Sky Was Pink, ha ricalibrato più volte il tiro fino a raggiungere il suono del suo nuovo EP, Glaive. Oggi vi facciamo ascolare la title track, pezzo serpeggiante che strizza l’occhio ad una house più ritmica rispetto alle atmosfere dreamy di album meravigliosi come Drowning In A Sea of Love.
Meglio? Peggio? Ci riserviamo il diritto di non rispondere fino all’ascolto dell’intero lavoro.