Di questi tempi, lo scorso anno, avevamo appena lanciato il progetto di una trasmissione che si occupasse solo di musica indipendente italiana. Prevalentemente – ma non esclusivamente – rock. Lo slogan, un po’ altisonante a dir la verità, era “perché il rock non è morto, almeno finché non lo decidiamo noi”. Rock italiano, s’intende.
Dietro lo slogan c’era però un ragionamento semplicissimo: qui a Fusoradio pensiamo che la musica vada trattata con rispetto, perché in Italia ce n’è tanta e di ottima qualità, ma con pochi “sfoghi”, pochi megafoni. E noi vogliamo essere quel megafono.
Non c’è bisogno di rivoluzioni né di idee innovative: c’è bisogno di parlarne. E di far ascoltare quanti più brani possibile. Dare spazio alla musica, e poi dare voce ai protagonisti. Senza urlare o andare sopra le righe; senza provocare, senza cercare la ribalta con espedienti comunicativi.
Cos’è cambiato in un anno? Tutto, all’apparenza.
Lunedì 10 ottobre riparte Gli IndiePatici, ed è lo stesso concetto alla base del programma a suonare nuovo: Gli IndiePatici sono tutti quelli che nel corso dei mesi hanno deciso di far parte di questa trasmissione. Perché alle idee sopra esposte hanno via via aderito altre realtà nate sul web, persone prima di tutto, che si sono ritrovate in quel messaggio così semplice e onesto. Stiamo tutti sulla stessa barchetta. Siamo i “profughi” che il mainstream vuole respingere, o trattenere in uno spazio angusto. Siamo quelli che scrivono blog senza guadagnarci un euro, per il gusto di condividere l’ultimo brano scoperto per caso su una piattaforma come Soundcloud o Bandcamp. Siamo quelli che usano i social network per girarsi i link ad album semisconosciuti e raccontarci chi è quella band. E soprattutto siamo quegli amici un po’ emarginati, quelli che invitano gli altri nel locale in periferia a vedere un concerto dove si è regolarmente in 20-30 persone e si finisce per conoscere tutti quelli che nel locale lavorano.
Massì, quelli un po’ antipatici. Perché non c’è niente da fare, quando qualcuno ci dice “oh, ascoltati questi”, ci mettiamo sempre sulla difensiva: “se non li conosco un motivo ci sarà”.
E allora finisce che ci si ritrova a fare Gli IndiePatici per smettere di sentirsi alternativi (a cosa?). Parlando fra amici di qualcosa che esiste e resiste: la buona musica italiana.
dove eravamo rimasti? più o meno qui (per chi non avesse mai ascoltato la trasmissione, questo è il podcast dell’ultima puntata della prima stagione – che si può riassumere numericamente: 38 puntate, quasi 100 interviste, circa 3mila ascoltatori e più di mille download della compilation pubblicata a fine anno)
Lunedì 10 ottobre ritorna Gli IndiePatici.
Questa settimana interpretati da:
- Giuseppe Peveri – alias Dente – in diretta telefonica
- Dance Like Shaquille O’Neal, The Breakfast Jumpers, Enver e Indie For Bunnies per le rubriche
- Tender Branson alla conduzione
- La musica italiana: ON AIR
- Collegatevi su www.fusoradio.net tra le 19 e le 20.
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