Le risposte davvero succose sono dei ManzOni.
1) Salve ragazzi, presentatevi ai nostri lettori
Ciao, siamo i manzOni, veniamo da Chioggia e siamo attivi dagli inizi del 2009. Ciascuno di noi ha alle spalle una sua storia musicale, fatta di militanze in varie band locali. Tra queste, vale la pena ricordare i Maladives, di cui facevano parte tre degli attuali membri dei manzOni. Insomma, avendo tutti più di trent’anni, si può dire che, in un certo senso, siamo gente che suona da una vita… Ed è anche per questo che non ci siamo spaventati quando il caso, sommo artefice dei primi mesi di vita della band, ci ha portato ad assumere la nostra formazione definitiva, fatta di quattro chitarristi e un cantante. Abbiamo deciso di provarci, stimolati dalle difficoltà ma anche dalle prospettive inedite che un esperimento di questo tipo poteva generare. Dopotutto, a ognuno di noi cinque è sempre piaciuto sperimentare: impegnandoci in una formazione del genere, abbiamo reso l’attitudine sperimentale, pena l’inconciliabilità tra di noi, un elemento fondante e ineludibile della nostra musica. Da qui nasce anche l’idea di misurarci con uno strumento non “nostro” quale la batteria.
2) Perché avete scelto di chiamarvi “ManzOni”?
“manzOni” è un nome a cui ognuno può associare qualcosa di molto diverso e che può generare moltissimi equivoci. Questo ci piaceva. Leggi manzOni e pensi ad Alessandro Manzoni (la prima cosa che viene in mente?), o a Piero Manzoni e le sue provocazioni artistiche, o alle sperimentazioni enologiche di Luigi Manzoni, ma anche al plurale di un grosso manzo o a qualsiasi altra cosa. Che la nostra musica sia provocatoria, sperimentale, innovativa, noiosa come un classico della letteratura… o un’accozzaglia di suoni e parole da mandare al macello… questo è l’ascoltatore a doverlo decidere. Quindi, in definitiva, noi non sappiamo affatto cosa voglia dire manzOni.
3) Come descrivereste la vostra musica in tre aggettivi?
Emotiva, misurata ma eccessiva
4) Progetti per il futuro prossimo? Ci parlate un po’ del vostro esordio omonimo (potete ascoltare l’album in streaming a questo indirizzo)?
Dopo aver inciso un demo a fine 2009, abbiamo deciso di misurarci con delle registrazioni “ufficiali”. A fine maggio siamo entrati in studio con Bruno Germano dei Settlefish, presso l’Igloo Audio Factory di Correggio, e abbiamo registrato sette pezzi. Abbiamo poi deciso di riutilizzare due brani del precedente demo che, per quanto registrati in presa diretta (da Ivano Boscolo presso il Cantiere Sociale Chioggialab), ci sembravano convincenti. Questa la storia delle nove tracce che compongono il nostro disco. Un nostro brano inedito farà inoltre parte della compilation natalizia dell’etichetta Shyrec. Ora ci aspettano un po’ di concerti (speriamo molti). In ogni caso, nei mesi fin qui trascorsi dalla fine delle registrazioni abbiamo lavorato a molto nuovo materiale. Insomma, l’ispirazione non ci manca… Tra pezzi pressoché finiti, canzoni a cui stiamo lavorando e idee sparse, tra un paio di mesi potremmo davvero essere virtualmente pronti per registrare un altro disco… Ovviamente se ne riparlerà più avanti.
5) Abbiamo finito, salutate i lettori nella vostra lingua preferita e consigliateci un brano.
Come brano, facciamo “Jim“, dall’ultimo degli Swans. Per il saluto: dalle nostre parti il dialetto va per la maggiore… quindi diremmo “ciao fioi, se vedemo in giro!”
Grazie mille.
Grazie a voi!