Il loro ultimo album si intitolava “Pacifico” e usciva nel 2012 per la Black Candy Records. “Believe Nothing” arriva nel 2015 e non è semplicemente un ritorno. Queste sei tracce hanno il suono di una rinascita, di una ripartenza in corsa, di polmoni gonfi e gambe forti. I Bad Love Experience riagganciano la corsia dell’indie con un nuovo corridore – Ivan A. Rossi- e rimontano in poco meno di 25 minuti tre anni di chilometri mancati. Questa corsa in completini adidas anni 70 procede a suon di fiati (mai corti), è veloce ma leggerissima: puoi sentire appena i beat di riscaldamento, le ritmiche della ripresa, il sospiro della vittoria.
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INNER ANIMAL
La parola “anima”, ripetuta nel testo, in italiano ha la stessa radice della parola “animale”. Anima viene da anemous che vuol dire “principio vitale” o “colui che ha vita”. Questa canzone è un momento di sospensione e di osservazione alla ricerca del proprio principio vitale e del proprio animale interiore. Dal punto di vista produttivo è il pezzo più battistiano del disco, con la sezione ritmica dal classico suono “tight” anni ‘70, impreziosita dall’hammond di Peewee Durante e dalla “Giungla all’italiana” creata dai fiati di Beppe Scardino e dalle congas nello special.
BELOW AS ABOVE
Sotto come sopra, in basso come in alto, in terra come in cielo. Questa canzone parla d’amore, come dell’armonizzarsi di due polarità opposte. La caratteristica del pezzo sono i chorus strumentali, con fasi di minimoog e korg ms20 (rigorosamente analog!). Il nostro riferimento: il sound di Bowie di metà anni ’70 e del Lennon post Beatles.
YONISO
“Yoniso” viene da Yoni che, nella lingua Pali, è una parola usata per definire il ventre materno. Yoniso significa “direttamente all’origine” o “al cuore della faccenda”. Questa canzone è un viaggio diretto all’origine delle cose, un incontro in profondità per conoscerle davvero per la prima volta e tornare a stupirsi, a meravigliarsi. Dal punto di vista della produzione, gli elementi sono: groove irresistibile cassa-timpano-rullante (distortissimo già dalla registrazione, della serie “non si torna indietro”), la melodia e i cori passati nel Leslie. Semplice e diretto.
DREAM OF LOVE ON EARTH
Volevamo una canzone che ripetesse sempre la stessa frase in loop, un po’ come ha fatto Moby a volte. Ma volevamo che la frase fosse universale, che potesse comunicare con tutti, che fosse “ideale” e valesse sempre, un po’ tipo “All you need is love” dei Beatles. La produzione del pezzo ricalca l’idea del testo: il loop. Dalle parti suonate sono stati estratti i loop ritmici principali, e aggiunto un loop di piatti per giocare ancora di più sull’ambiguità suonato/”loopato”.
FROM WHERE WINDS HAIL
Questa canzone parla dell’essere ciò che si ama. Se vuoi vivere in un certo tipo di mondo devi essere tu per primo quel mondo che vuoi vivere. Rialzarsi dopo una grande caduta e riprendersi la propria vita, diventare protagonisti attivi. La produzione del brano gioca sull’ambiguità acustico/elettronico: la chitarra acustica e le voci della prima parte, la batteria editata e sovrapposta alle drum machine della seconda. A fare da collante l’arpeggiatore synth.
BELIEVE NOTHING
“Believe Nothing” è un urlo di liberazione, un’affermazione di sé, del proprio dolore, della propria disillusione e della propria voglia di andare avanti. La prima parte del pezzo è fortemente elettronica, la seconda “classic rock”. Una curiosità: gli archi del pezzo sono stati programmati tutti su un synth modulare, le librerie di campioni non fanno per noi…