Lo scorso 5 maggio è uscito un disco bellissimo, anzi un EP. Un lavoro che dona finalmente nuova linfa a un genere che in Italia ha sempre funzionato molto poco e che in questo caso combina perfettamente le radici del soul con la ritrovata modernità dell’RnB e la buona tradizione del pop italiano. “Parto da Qui” è il nuovo biglietto da visita del cantante di origini calabresi Killacat che per intraprendere questo nuovo percorso si è lasciato (temporaneamente ?) alle spalle il reggae, la dancehall e il bagaglio di dischi ed esperienze insieme al socio Gioman. Sei tracce con ospiti eccellenti: i beat finissimi di Iamseife, Big Joe, Fid Mella e Gheesa, le collaborazioni al microfono di Mecna e Madbuddy e il contributo autoriale di Ghemon.
A produrre questo gioiellino la storica label Macro Beats che nel roster può vantare alcuni tra i collaboratori del nuovo viaggio intrapreso da Killacat. Lo abbiamo contattato per farci una chiacchierata su Skype e quello che segue ne è il risultato.
Raccontami un po’ com’è andata ieri a #CasaBertallot (QUI la nostra intervista con il padrone di casa).
È stata una bellissima esperienza, la diretta poi mette sempre una certa emozione. Alessio e tutto lo staff sono stati professionali e disponibili.
Quanti pezzi hai fatto? Com’ era strutturato il live ?
Abbiamo eseguito 3 brani tratti dal mio ep “Parto Da Qui” in una versione esclusiva con Alessandro Cianci alle tastiere e chitarre. Abbiamo cercato di arrangiare delle versioni che potessero stare bene in quel contesto. Ci siamo divertiti. (ascoltatevelo qui sotto dal minuto 55:00)
Perchè secondo te il soul e l’RnB non hanno mai veramente attecchito a livello popolare in Italia ? Mi ricordo nel 2001, quando uscì il primo album di Tiziano Ferro (che in buona parte era un disco Rn’b a tutti gli effetti). Il primo singolo sembrava una traccia di un mixtape all’americana dove(concretamente) ricantava sopra un beat edito di R. Kelly. Mi chiesi cosa lo avesse portato ad avere così tanto successo.
Io credo che non gli sia stato dato il giusto spazio e forse, in un certo senso, a livello culturale, il nostro Paese non era pronto per questo genere. Ora l’r&b all’estero va molto, c’è tantissimo fermento e tanti artisti che danno il loro contributo con delle idee molto originali, credo che ora anche l’Italia possa avere finalmente la sua chance.
Mi vengono in mente di getto Al Castellana, Daniele Vit, parte della discografia di Tormento, Parix, Emanuel Lo. Tutti artisti (tranne Torme che si era già fatto un nome) che non hanno avuto in minima parte l’attenzione mediatica che meritavano. Chi ti piace nel panorama italiano?
Certamente quando si parla dell’Italia non si può non citare Neffa ma sicuramente abbiamo anche tantissime altre voci meravigliose.
Neffa è un nome caldo, bisogna fare attenzione a come ci si esprime ;)
Si, certo..:) però a mio avviso è un nome importante che ha dato un grandissimo contributo alla musica italiana,poi sono gusti. Tra quelli che hai citato senza dubbio Al Castellana, ha una voce meravigliosa e fa il “soul” a modo suo, come vuole farlo e gliene va dato merito.
Possiamo affermare che Giorgia è la cantante soul più forte che abbiamo che però ha subito in qualche modo una sorta di castrazione discografica?
Se parliamo di belle voci, Giorgia rientra tra quelle sicuramente, anzi io la adoro. Certamente ha scelto di adattarsi a un genere un po’ più pop(olare).
Immaginati una Giorgia su un beat di Gheesa….
Avrebbe spaccato di brutto. ahahahah
A proposito di Neffa. Come sei rimasto con la scena reggae/dancehall ? Hai già i tuoi haters che ti han dato del venduto ?
Sinceramente no, anzi, devo dire che la maggior parte del pubblico della scena reggae ha approvato e mi ha anche “accompagnato” in questo percorso. Non ho quasi mai avuto riscontri negativi e soprattutto banali, come di chi ti da del “venduto” per partito preso.
Come è nata la collaborazione con Ghemon (Tienimi in mente è stata scritta da lui)? Tu eri presente in un pezzo del suo penultimo album Un giorno in più dell’eternità, che per me ha coinciso anche con la prima volta in cui ti ho sentito cantare su un genere diverso da quello per cui eri conosciuto, la tua voce mi rimase subito impressa. Era una sorta di esperimento o avevi già deciso di intraprendente la strada che ti ha portato all’EP?
Quella collaborazione per me è stata cruciale perché mi ha permesso di mettermi alla prova su altre cose e maturare la consapevolezza di volermi guardare attorno e fare la mia musica, quella che sto facendo ora. Quindi quella è stata una bandierina importante in questo mio percorso.
Se non sbaglio ancora prima c’era stato il feat sul disco di Fedez…
Si,vero…anche quello un esperimento voluto che ha avuto anche il suo valore.
Il primo pezzo estratto dal tuo nuovo EP è stato quello che è poi diventata la Bonus Track ovvero Quando ti rivedrò, pubblicata addirittura nel 2012. Cosa è successo da quell’annuncio fino al 2015?
In realtà quel pezzo fu un estratto di Storie infinite il mio album con Gioman che pubblicammo nel 2011. Da allora tante cose sono cambiate, ma questo pezzo è rimasto nel cuore di tanti (e nel mio!), per questo abbiamo deciso di dargli un’altra vita.
Quando lo ascoltai la prima volta,( magari ti è stato già detto) notai che la tua voce, nelle note alte, assomiglia molto a quella di Battisti.
Si, infatti mi è stato già detto…allora è vero, me ne convinco anche io. Beh, questa cosa mi onora ovviamente.
A proposito di Battisti, come sei arrivato a collaborare con Peppe Cavallari (poeta,attore e consulente filosofico)? Potrebbe diventare il tuo Pasquale Panella…
Con Peppe è stato facile collaborare innanzitutto perché siamo cugini ma ovviamente non è bastato questo per fare quello che abbiamo fatto insieme. C’è una forte sintonia, anche a livello lavorativo, è nato tutto nella massima spontaneità, quasi per gioco. Da quel gioco sono nati pezzi importanti e sono felice di avere lavorato con lui.
Oltre al cd uscirà anche un 45 Giri di “Parto da qui” con una traccia per lato. Che rapporto hai con i vinili ?
I vinili mi riportano al passato a quando è iniziato il mio rapporto con la musica, col pubblico, con i palchi. Quindi è una felicità immensa vedere alcuni brani nuovi stampati su 45 giri. I vinili sono in preordine, usciranno giovedì 28 maggio e si possono ordinare sul sito www.musicfirst.it
Come sei entrato in contatto con la Macro Beats che è una delle etichette indipendenti più “straight” e rispettate per quanto riguarda la black music in Italia? Che tipo di relazione professionale/umana si è instaurata con la label ?
Con Macro Marco lavoro da ormai quasi 10 anni, quindi c’è una bella amicizia e anche un affiatamento a livello lavorativo. Pensa che il primo disco pubblicato per l’etichetta fu “Block Notes”, album realizzato con Gioman. Da allora ne abbiamo fatto di strada e sono orgoglioso di tutti i traguardi che l’etichetta sta raggiungendo.
Secondo me il tuo disco è un buon compromesso tra ricercatezza e stile ma potrebbe funzionare bene anche in radio. Hai mai pensato di partecipare a Sanremo?
Ancora no…ma chi lo sa…magari in futuro…:)
Stai preparando già un album sulla linea di “Parto da qui” ? Mi sembra che questo “esperimento” stia andando molto bene e ti stai guadagnando un’altra una fetta di pubblico. Dove possiamo venirti a vedere dal vivo ?
Si, sono già a lavoro per il nuovo album che però non sarei proprio sulla linea dell’EP, seguirà certamente degli sviluppi a livello sonoro, quindi aspettatevi cose nuove. Per quanto riguarda i live stiamo preparando il calendario del tour estivo che sarà pubblicato a breve sui nostri social.