Te la ricordi la prima puntata del diario di Elisa Bee? L’abbiamo pubblicata una settimana fa, ti raccontavamo i suoi essential in vista del viaggio in Giappone e le aspettative dal mini tour avvenuto lo scorso weekend. Due location: Tokyo e Osaka. Due locali underground frequentatissimi nel Sol Levante: l’AIR e l’Onzieme.
È andato tutto benissimo e la bella produttrice sarda un po’ ci ha lasciato il cuore.
Dopo tante ore di volo si è stanchi. Ma arrivare a Tokyo cancella quasi tutta la stanchezza, lasciando il posto allo stupore.
Imparo subito delle cose:
– mai toccare le portiere dei taxi, né aprire né chiudere; sono automatiche e comandate dall’autista.
– Le persone con tatuaggi non possono entrare alle terme né in tantissime spiagge; è la prima cosa che mi racconta il promoter appena arrivato a prenderci.
– Tokyo è estremamente pulita e c’è tanto verde.
– È buon costume fare rumore mentre si mangia.
– I treni arrivano e partono sempre puntuali. SEMPRE.
I paragoni solitamente mi disturbano, quindi eviterò di paragonare il Giappone al nostro paese, anche perché per molte cose ci sarebbe da piangere. A partire dall’ultimo punto della breve lista qui sopra.
La fauna di Tokyo si presenta molto numerosa e frenetica di giorno, spettinata e piena di alcol di notte. Qui a Shibuya, il quartiere che ci ospita, il cibo è ottimo e c’è da perdersi tra i negozi — quelli di dischi in primis, dove ho passato un pomeriggio per terra a scavare tra innumerevoli scatoloni. Non sono riuscita a resistere alla quasi intera discografia dei Queen in edizione giapponese!
Il giorno del primo party, 26 giungo, sono ospite su block.fm radio per Ministry of Sound Japan: l’atmosfera è davvero bella, parlo e mixo live in uno studio tutto di legno e circondato da pareti di dischi, campionatori e macchine vintage e litri di birra giapponese. Subito dopo lo show radiofonico si va al club AIR, posto super e ottimo soundsystem. E qui si inizia: tequila e birra, tequila e birra, all’infinito. E dopo aver bevuto lo shot bisogna girare il bicchiere verso il basso e urlare per far vedere che lo si è bevuto proprio tutto, fino all’ultima goccia! Poi via di foto, abbracci, belle parole, amici come se ci si conoscesse da una vita, tequila e birra. La gente BALLA, nessuno salta o spinge; si balla e ci si lascia andare. Le vibrazioni sono ottime!
Non si dorme e si parte per Osaka: treno, aereo, treno. Arrivo e sono rapita, non so spiegare perché, ma la amo dal primo istante. Il club si chiama Onzieme, si trova all’undicesimo piano di un palazzo nella via principale di Osaka, detta Middle Street all’ “occidentale”. Il backstage è incredibile, con ballerine che cambiano “costume” ogni mezz’ora incluse all’interno. Qui la gente è ancora più calda di Tokyo, cosa che non pensavo possibile, e il livello di alcol è sempre alle stelle! Arrivano anche vassoi di sushi superbo per far aumentare la sete e dare una qualche sostanza solida allo stomaco, credo. La gente si fa autografare di tutto, dalla pelle alla maglietta nuova.
L’ultimo giorno siamo liberi, e lo passiamo in giro per la città con una ragazza conosciuta la notte prima di nome Sasa che ci racconta tante cose interessanti, anche su di lei che fa la pole dancer. Verso sera la malinconia inizia a palesarsi: ho conosciuto persone interessanti e belle, ho ricevuto tanto amore e positività, sono tutti talmente educati da disarmare, il tempo è dolce e c’è un venticello costante, sono stata ispirata.
Che bello il Giappone.
ps: i gabinetti super tecnologici giapponesi sono la bomba, caro DLSO posso fare un dossier su di loro?