Il Management del Dolore Post-Operatorio è uno di quei gruppi che non t’aspetti. Non è tanto perché i quattro sono di Lanciano e allora tutti a pensare: provincia. La provincia non esiste più, ormai si può scrivere musica e fruirne da qualsiasi posto in Italia, per fortuna. Quello che affascina di questi ragazzi è il sottile equilibrio che tiene in piedi tutta la loro musica: un filo teso tra il punk e il cantautorato. Due anime fuse tra loro con irriverenza e provocazione dal frontman, Luca Romagnoli, l’autore dei testi dissacranti di AUFF!! uscito lo scorso febbraio per Martelabel, sotto la direzione artistica di Manuele Fusaroli.
Il 19 aprile li abbiamo visti incendiare il lungomare di San Benedetto del Tronto, ed è stata anche l’occasione perfetta per scambiare qualche parola con Luca. Il risultato è una chiacchierata fiume che non riesce ad annoiare, da cui emerge un sano amore per la vita e una sensibilità e una capacità di sorprendersi del tutto non comuni.
Com’è nato il Management del Dolore Post-Operatorio?
Ci conosciamo da tanto. Poi l’incidente… sai, in realtà l’ho fatto solo io. Però ognuno di noi ha le sue cicatrici, come se avesse fatto il suo incidente. Alla fine il MaDe DoPo ogni giorno è una cosa diversa. È ciò di cui si ha bisogno per essere felici un minuto, che essere felici più di un tot è molto difficile. Ci si prova però. Noi non abbiamo il mal di vivere, ma la gioia di vivere male. Morire a 27 anni per finire in prima pagina a noi non interessa, ci vogliamo divertire. Ci piace mangiare pane e salame, ci piace il vino,… Ci piace che ci piaccia qualcosa! Dato che salire sul palco è sempre e comunque un artifizio, mi va di rappresentare un’energia che sia positiva. Credo nell’energia, penso che abbia il potere di influenzare le persone e mi piace pensare che l’energia positiva sia molto più forte di quella negativa. Tutto qua.
L’incontro con Manuele Fusaroli, com’è stato?
Fusaroli ha lavorato tantissimo, al doppio delle sue possibilità, penso anche alla metà dei suoi prezzi. Ha creduto in noi. Chiunque ha fatto il triplo di quello che poteva perché sembrava che tutto andasse nel verso giusto e allora non ci si è fermati mai finché non si è capito che eravamo approdati alla perfezione. Poi la perfezione è un momento e forse ora cambierei qualcosa ma quel momento non c’è più.
Poi, vabè, Fusaroli è un mito, non serve neanche dirlo! Uscire con Fusaroli è come, chessò… stare con Trilussa, con Baudelaire, stare con chi è tutto e niente insieme! Che si vada a giocare a briscola al bar piuttosto che a fare un capolavoro in studio… è una di quelle persone che quando ci esci ti senti felice perché oggi parlerai con Fusaroli! C’ha sempre una cosa da smontare: cammini con lui e dopo mezz’ora sei tutto smontato e tu rimani là per terra e non ti rialzi più.
Riascoltando il vostro disco, c’è la tentazione di fare un track by track… facendo una selezione: il numero 8, per non essere incompreso ha rinunciato al suo peso?
L’8 è un’immagine. Allungato somiglia all’infinito. Ma in una vita che comunque è tutta una recita, recitare l’infinito è difficile e allora è meglio fare l’8, che sta lì tra il 7 e il 9. E penso sia quello che fa ogni uomo, senza sapere che la vita si può migliorare di un poco tutti i giorni, essere felici un po’ di più tutti i giorni. Semplicemente impegnandosi a fare una cosa bella ogni tanto. Poi le cose brutte esistono, per carità. Si va tanto sulla discarica quanto sul mare, però quando si sta sulla discarica si dovrebbe tentare di tornare al mare, o almeno ricordarsene il profumo. E tentare di essere l’infinito, almeno ogni tanto, anche solo per un momento. E quando quel momento finisce cercarne un altro.
Norman mi piace molto, la sento particolarmente vicina, riflettevo poco tempo fa sul fatto che essere laureati, essere preparati in questo Paese non paga…
Sai, al contrario di quanto si dica non è la positività a far presa sulle persone, quanto la negatività. Credo che per muovere lo stomaco di una persona lo si debba portare quasi al limite del vomito e quindi portargli in faccia la negatività più assoluta. E cosa c’è di più negativo del meritarsi qualcosa fino all’ultimo centesimo e non vederlo arrivare? La cosa più terribile è dare la propria vita e vedere che poi attorno alla fine non si muove niente. E questo succede solo in Occidente. Fondamentalmente tutta la rivoluzione del nord Africa è partita da un suicidio: un tizio che s’è dato fuoco in mezzo alla piazza. Attualmente, se 300 persone si dessero fuoco in piazza a Roma non succederebbe niente. E questa è la cosa che m’interessa a livello patologico. Mi piace che il MaDe DoPo sia una cronaca della realtà, non voglio pormi come vate, vorrei essere un cronista di quest’epoca. L’altro giorno sentivo una cosa assurda: in Grecia, nel giro di un anno e mezzo si sono suicidate 1400 persone. È una cosa che mi fa più ridere che piangere (e infatti ride davvero, di una risata amara e beffarda). È assurdo! Perché non lo sa nessuno, perché non interessa a nessuno, non è cambiato niente. Sta succedendo in Italia e non cambierà niente. L’Occidente lo vedo molto male.
Un’altra canzone facile facile è Signor Poliziotto: le bombe le hai nella testa?
Parte tutto da un aneddoto su Leo Ferré. Fu fermato al confine, fra Francia e Italia, epoca di brigate rosse. E mentre i poliziotti rovistavano nella macchina e non trovavano nulla disse: “Con!” che significa coglione “le bombe non sono dove le cerchi, stanno qua, nella testa!”. La canzone fondamentalmente sviluppa un’idea che è quella che non basta aspettare che il sogno venga da te. Lo devi cercare, devi lavorare, devi proprio spaccarti il culo per qualsiasi cosa, qualsiasi idea. Per avere ragione ti devi fare un culo… una sofferenza immane, soprattutto per chi non è aiutato da nessuno, anche a livello di appoggio psicologico. Mi piace l’idea che i nostri genitori non c’abbiano appoggiato fino adesso. Non dobbiamo ringraziare nessuno. Abbiamo lavorato di più quando andava male, come i matti, perché la cosa ci piaceva tanto. Mi fa pensare che fa bene che le cose vadano male, un po’ ogni tanto, forse perché ti si indurisce lo stomaco. A me lo stomaco fa male spesso, però poi quanto più non riesco a scrivere più scrivo, e mi dispiace dirlo, perché vorrei che non fosse così. Però, magari, proprio quando sto male esce una frase perfetta tra un milione di altre che son da buttare.
Marilyn: l’estetica… bel tema! “Se fossimo tutti uguali sarebbe un bordello”… quante volte l’estetica è stato un limite?
Io penso che la bellezza sia il più grande limite della storia, la più grande cattiveria di Dio e il più grande gioco di Dio. Perché ci mette in questo labirinto: ci sarebbe una certa forma di democrazia “estetica” se vogliamo, solo quando veramente noi fossimo tutti uguali. Perché si nasce belli o si nasce brutti. E quella è una cosa che non decidi tu. Pensa a Troia, Elena e tutte le troie delle troiane,… la bellezza è causa delle più grandi discussioni, guerre… c’è chi è bello e chi non è bello. E hai voglia a dire! Ci sarà sempre una forma di gelosia, finché non si sarà tutti uguali esteticamente. E allora si è immaginato che grazie alla chirurgia estetica forse un giorno saremo tutti belli uguali e quindi finalmente tutti felici. Ma è una bugia: la bellezza naturale vince sempre laddove si dovrà scegliere un modello. Vogliamo essere tutti belli uguali, ma uguali a chi? E allora vince la più bella di tutti, vince Marilyn Monroe. Non ci sarà mai pace a causa della bellezza.
E a causa del porno?
Il porno, inteso come la voglia della voglia di fare sesso, è la verità. Partiamo dal presupposto che due corpi nudi non sono porno, sono la cosa più casta del mondo. Mia mamma nuda non mi fa arrapare ma neanche… il porno si sviluppa sulla perversione. E il giudizio nasce dalla perversione. Tutto ciò è disgustoso dal punto in cui qualcuno dice che quello è sbagliato. Il momento in cui Dio ha detto di non cogliere la mela, Adamo ed Eva si son trovati a coprirsi. Ma fondamentalmente prima di questo “errore” – e chi l’ha deciso che era un errore? – loro erano nudi ed erano casti, non vi era niente di sbagliato. La perversione nasce dal giudizio, non esisterebbe altrimenti. Bisogna essere in due perché ci sia perversione. Ma bisogna essere anche in due affinché ci sia Dio. Gesù l’ha detta sta cosa: se siete in due o più io sono con voi. Se sei da solo Gesù non c’è. E anche il demonio, volendo risalire alla cultura pseudo cattolica che ci pervade tutti, c’è solo quando ci sono almeno due persone, una che giudica l’altra. Quindi eliminare il male consiste semplicemente nell’eliminare il giudizio.
Finiamo con un argomento più semplice, una domanda facile: cosa ascoltate in macchina, in giro per l’Italia?
Niente, parliamo un sacco! (ride anche un sacco!) No, bé, dai c’è della musica, dipende dai viaggi, da chi fa il CD. Da Battisti, alla musica indipendente italiana,… ascoltiamo gli ultimi dischi di tutti per criticarli, ovviamente! Che poi in realtà ci piacciono tutti…
Il tuo preferito?
Domenico Modugno, Umberto Bindi, Paolo Conte, Luigi Tenco, Piero Ciampi,… non sono io quello delle ultime novità. Ricordo il primo de Il Pan del Diavolo, mi è piaciuto tantissimo. Ma il secondo non l’ho ancora ascoltato. Poi non saprei… le mie passioni sono altre.
Tutte le foto sono di Flavia Eleonora Tullio.
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