Kendrick Lamar – To Pimp a Butterfly
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Leggi la nostra recensione del disco.
Leggi il nostro ritratto dell’artista.
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[column size=”1/2″]Kendrick Lamar non ha fatto il disco dell’anno, ha fatto qualcosa di diverso.
Troppi sarebbero i piccoli torrenti argomentativi in cui sarei spinta fino alla deriva, ma credo di poter ricavare in tre punti il nocciolo dell’incredibile potenza di questo che chiameremo banalmente disco. Punto primo: la rivoluzione sociale. Un rinascimento, un ritrovato orgoglio black fin dalle più profonde radici n-e-g-u-s e la creazione di una forte coscienza politica per chiunque, un disco che irrigidisce dalla testa ai piedi e che penetra in ogni punto del corpo senza lasciare altro spazio per pensarci (The Blacker The Berry). Punto secondo: la rivoluzione culturale. Un raccogliere, un’antologia della musica black, dai tappeti jazz che ricoprono tutto il disco, al funk, fino ad una intima e disperata conversazione faccia a faccia con il fantasma di Tupac (in ordine For Free, These Walls, Mortal Man). Punto terzo: la rivoluzione musicale. Un’innalzarsi dell’asta, una faglia da cui sono uscite tante, fin troppe cose per digerirle. Un’esposizione di sentimenti, del midollo e di situazioni emotive talmente crude da sentirsi a disagio che ha inserito nel panorama musicale argomenti difficilmente affrontati prima con questa intensità (u, i). To Pimp A Butterfly sorpassa i confini di quello che chiamiamo Hip-Hop per aprire nuove rotte in un mare di cui pensavamo di conoscere i limiti. In un’epoca di immediatezze e viralità, Kendrick Lamar ha scelto di progettare quindi erigere un monumento odierno, dando nuova vita a quel modo di fare musica proprio degli anni ’60 e ’70: il coraggio di rallentare, di dedicare se stessi allo studio profondo delle fonti fino ad immedesimarsi con la propria causa. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui si è aperto un nuovo capitolo che già è diventato matrice di un nuovo modo di avvicinarsi alla musica con cui le generazioni presenti e futuro d’ora in poi dovranno sapersi confrontare.[/column]
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Artwork iniziale di Martina Bliss.