Sto pensando alle cose luminosissime: il bianco, i fari delle auto, il sole sugli specchietti, ad esempio. Ti fanno brillare l’iride, sì, ma poi ti accecano.
Dev’essere più o meno così anche con una Supernova, quando all’improvviso esplode, si distrugge, collassa e rinasce in una nuova stella.
E così deve essere stato anche per Valeria Caputo, una specie di nebulosa granchio: illuminata e distrutta dalla sua nova super.
Dalle terre folk alle galassie elettroniche, conosciamo meglio la nuova CAPVTO e il suo album Supernova.
Attenzione: leggete tutto che poi Shaq vi fa un regalo.
Da Valeria Caputo a CAPVTO. Cos’è successo in questi tre anni?
In questi tre anni è successo davvero di tutto! Ma non starò a raccontare i dettagli della mia verosimile crisi esistenziale perché il disco è già un racconto di per sé e vorrei lasciargli la poesia giusta nel farlo.
Quello che posso dire io è che Supernova è la manifestazione di una ricerca che coltivavo già da molti anni. I miei studi si sono concentrati soprattutto nell’ambito tecnologico-musicale, il fatto è che non mi ero ancora manifestata in questo senso, ero nota ai più come cantautrice folk-rock. Nessuno di quelli che mi conoscono immaginava cosa mi passasse per la testa. Io, invece sì. Ero pronta ad esplodere e a reinventare il mio mondo.
Rispetto agli esordi con “Migratory Birds”, in “Supernova” ritroviamo una forte matrice elettronica. Da dove viene l’esigenza di mescolare il folk con sonorità più eteree?
Come ho spiegato, per me è stato un passaggio naturale creare un disco di matrice elettroacustica. Per realizzarlo ho rimescolato i suoni che erano stati registrati per Migratory Birds, il mio primo disco, in modo da dare vita a qualcosa di nuovo. Questa via ha dato continuità al mio pensiero, convertito le mie energie e autenticato il mio operato.
Tutti i discorsi filosofici a riguardo, comunque, sono innocui rispetto alla vera esigenza che ha creato Supernova: la voglia di esprimermi esorcizzando la vita divertendomi a modo mio.
Supernova, perché?
Detta in estrema sintesi e in termini astrofisici, una supernova è una esplosione stellare fortissima. L’esplosione espelle la maggior parte o tutto il materiale che costituisce la stella. Tra gli effetti produce una onda d’urto che si diffonde nel mezzo interstellare, arricchendolo. La bolla di gas in espansione creata dalla sua esplosione può portare alla formazione di nuove stelle.
Ecco che cosa mi è successo. Forse non mi bastavo più.
Supernova è una rappresentazione metaforica dell’esistenza che prevede trasformazione, morte, rinascita, ma anche accoglienza, apertura, ineluttabilità del divenire.
Sicuramente con questo disco mi sono rinnovata (il termine latino nova, significa “nuova”) e per esprimerlo ho fatto collassare la “vecchia Valeria” così da super-allontanarmi da me stessa, abbastanza per conoscermi ancora e attraversarmi di nuovo.
Distruggere il vecchio disco e con i suoi frammenti crearne uno nuovo, insomma.
Veniamo alle collaborazioni. “Blooming” (di cui c’è anche un video meraviglioso) è un brano scritto a quattro mani con Chris Yan. Raccontaci com’è nato quest’incontro.
Chris Yan, l’ho conosciuto nella sua prima vita in cui ha suonato il basso, il sitar e qualche altro strumento orientaleggiante. Poi sono stata ad osservare la sua trasformazione. Poi è rinato. Spippolava con macchine e sperimentava suoni.
Chris ritiene che esista un suo secondo compleanno che coincide con il giorno del suo trapianto di midollo. Anche lui è una Supernova. L’incontro doveva essere.
Il disco ha visto anche una produzione “dal basso”. Cos’ha significato, per te, la campagna di crowdfunding?
Per me il crowdfunding ha un significato più etico che pratico. Grazie alla vicinanza delle persone che hanno partecipato al crowdfunding non mi sono sentita mai sola. Anche nei momenti più difficili di questa produzione. Come ti dicevo in questi ultimi tre anni mi è successo davvero di tutto. L’energia che si è mossa intorno a me è stata tale che ancora oggi sono in espansione! In questo caos, naturalmente, ci sono stati anche episodi duri da digerire e questo a volte mi destabilizzava. La vicinanza dei miei sostenitori è stata generosa e umana. Il loro calore mi ha aiutata a potare avanti il mio lavoro con entusiasmo e mi ha trasmesso tanta forza. E’ bello sapere che c’è qualcuno che crede in te, ma anche una responsabilità…e questo mi ha tenuta stabile. Posso dire che questo è un disco vissuto.
Come sarà il live di CAPVTO? Invita i lettori di Shaquille alle tue prossime date.
Il live sarà un mix tra musica suonata e musica pre-registrata. Al mio fianco c’è Chris Yan con computer, sampler e qualche suono campionato dal vivo.
Per le prime due date di presentazione, di cui una privata per la quale ci si può informare scrivendomi, avremo il piacere di collaborare con Ishtar Arts & Light, una compagnia multimediale che si esibirà in una live performance con proiezioni sul corpo della danzatrice e sui materiali di scena. L’interazione tra la figura umana, le immagini e i suoni creeranno suggestioni e sottolineeranno le atmosfere del nuovo disco di Capvto.
Il progetto è a cura di Dario Bonazza, le coreografie e improvvisazioni saranno di Giulia Cesari, la programmazione ed effetti multimediali verranno gestite da Riccardo Deserti.
Vi aspetto il 29 Gennaio presso Il CCA Lughè in via dell’industria 23/1, di Lugo. Non mancate!
Per le altre date bisogna che aspetti, sono alla ricerca di nuovi spazi vogliosi di ospitarmi.
Per tenersi aggiornati, ecco il mio sito!
Grazie mille. A presto.
Qui potete scaricare il brano “Blooming” in free download.