Kanye West non è più Yeezus.
Come Bowie con Ziggy Stardust, anche Kanye ha preso la decisione di far scomparire l’ultimo suo personaggio al quale ormai ci eravamo abituati: quello con la maschera di Swarovski che urlava al cielo I AM A GOD. Lo spettacolo al Madison Square Garden ha visto come protagonista un Kanye circondato dai suoi amici (Real Friends) e colleghi, dalla sua famiglia e dai suoi ultimi due lavori: un album, il neonato The Life of Pablo e la nuova Yeezy Season 3.
T.L.O.P. il prodotto finale di un percorso lungo e intricato iniziato almeno 1 anno e mezzo fa con il singolo Only One, proseguito con All Day e apparentemente giunto a compimento con No More Parties in L.A. con Kendrick Lamar. Nessuno di questi singoli è presente nella tracklist dell’album. L’impressione a caldo è quindi che quest’ultimo sia volutamente un disco privo di hit, ma piuttosto un lavoro coeso e pensato nel suo insieme. Tante tonalità gospel e un generale senso di spiritualità che ha preso il posto dell’aggressività del Kanye di Black Skinhead e di New Slaves. Certo, stiamo pur sempre parlando di Kanye West: non mancano infatti produzioni dai suoni futuristici e momenti più sperimentali. Ciò non toglie che il sapore rimasto in bocca sia quello di un album che va ascoltato più volte per comprenderlo a fondo, non certo soltanto una volta in un cinema.
Così come The Life of Pablo, anche la collezione Yeezy Season 3 è un’opera d’insieme.
Non ci sono singoli. Niente Yeezy Boost ma la rappresentazione della visione di Kanye ovvero un coro di tanti elementi diversi tra loro ma accomunati da un unico intento. Una palette semplice di beige, senape, bordeaux e arancioni.”I told this to Anna [Wintour] backstage, my dream is to be the creative director of Hermès“. Parole che mostrano un’intenzione verso l’alta moda più che verso il consumer, che si rispecchiano nelle direzioni ben distinte prese in questa collezione.
Lo spettacolo poi ha assunto l’aspetto di un vero block party: Pusha T, Kid Cudi, Vic Mensa, Travis Scott e gli amici di sempre insieme per festeggiare un fratello. Una festa che porta con sé anche piccoli errori tecnici di regia trascurabili. Kanye West non è più Yeezus. Più che all’esterno è riversato all’interno, in un dialogo con il suo Dio di Jesus Walks che da tempo aveva interrotto.
Un senso di malinconia distesa piena di libertà che non avremo potuto scorgere dietro la maschera pesante.
P.S. Kanye West sta lavorando anche ad un videogioco che racconta le avventure di sua madre Donda in paradiso. Ecco il trailer.
Bonus:
La copertina alternativa di The Life Of Pablo
The Life of Pablo / Debut Live Stream.
Post realizzato grazie al contributo di Omake.