PBWVBS TAPE è la nuova release del collettivo Random Numbers, la prima uscita in formato fisico e in numero limitato. Gli artisti coinvolti sono Paolo Iocca, BXP, White Raven, Broke One Von Tesla e Stromboli.
Una breve intervista per saperne di più.
Cos’è Random Numbers?
È un gruppo di producers/dj tutti bolognesi di adozione che interagiscono tra loro in modo continuativo con l’idea prima di tutto di perfezionare la loro preparazione attraverso il continuo e costante confronto. Poi proviamo anche a organizzare dei piccoli party invitando altri producers/dj che stimiamo per provare anche a creare un network più ampio intorno a noi, e infine – cosa più difficile da far bene – a far uscire musica a nome nostro sotto forma di uscite discografiche.
La prossima uscita è la numero 6, fino ad adesso com’è andata?
È andata piuttosto bene direi, abbiamo fatto uscire una compilation e vari Ep. Tutte hanno ricevuto sufficiente attenzione della critica, considerando che erano quasi tutti dei debutti. Siamo piuttosto lenti a fare le cose perché non nascevamo con un’idea precisa, e farsi venire in mente qualcosa che convinca tutti è sempre piuttosto dura. Ovviamente siamo sicuri che la regolarità delle uscite aiuterebbe molto a far crescere il nome della label, ma non abbiamo voglia che il mezzo si trasformi in fine, per cui al momento andiamo avanti solo se siamo tutti convinti che ne valga la pena.
Così come la prima, anche la prossima è una compilation di artisti vari, come vengono selezionati?
A parte gli artisti del collettivo, gli altri sono artisti che sono legati a noi da stima reciproca. Non c’è nessun algoritmo particolare, navighiamo a braccio, ogni volta è… “random”.
Si tratta di tracce realizzare appositamente o di inediti rispolverati per l’occasione?
Tendenzialmente quasi tutti noi abbiamo molto materiale da utilizzare, c’è solo l’imbarazzo della scelta.È anche un modo per riascoltare cose che, nella compulsione a scrivere sempre nuova musica, si rischia ammuffiscano ingiustamente nell’hard disk. Nel caso particolare di questa compilation, abbiamo chiesto agli artisti ospiti di remixare le nostre tracce.
La release è su supporto fisico, come mai la scelta?
L’operatività delle netlabel ci ha annoiato quasi istantaneamente, rischiando quasi di farci perdere la voglia di continuare: non si rischia niente, è tutto asettico, semplice, piatto. Non ci metti soldi, questo è vero, ma proprio per questo finisci per non metterci neanche più l’anima. Sentivamo l’esigenza di rendere la nostra esperienza un po’ più “avventurosa”, dai risultati più tangibili e anche fisicamente limitati. Abbiamo scoperto che è più frustrante che altro lanciare degli mp3 nel mare magnum delle uscite digitali, non c’è nessun tipo di ritorno, e si deprezza soltanto lo sforzo artistico che c’è alla base. Fa parte comunque anche di un nostro comune processo artistico di progressivo abbandono del laptop e delle Digital Audio Workstations come Ableton Live in favore di strumenti elettronici veri, che puoi suonare e far interagire tra loro. Anche come dj, non abbiamo mai apprezzato più di tanto i controllers digitali. Ogni mp3 che puoi comprare, lo trovi gratis prima ancora che esca. Mixare le tracce è un momento creativo in sé che viene a mancare, e se vuoi davvero lavorare con gli stems, creando il tuo live remix di una traccia… beh, noi che siamo produttori preferiamo farlo con le nostre tracce e con delle drum machines e dei synth dal vivo. La borsa dei vinili per noi è quindi un altro tassello di questa “rimaterializzazione” del mondo intorno a noi.
Ci saranno delle date a supporto?
C’è un release party non ufficiale a Bologna, poi ci saranno altre date, ma anche lì non abbiamo un dipartimento booking che ci segua, si procede a vista.