Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la musica rap, o con quella che oggi viene spacciata per tale, sa bene che se c’è una lingua ed uno stato che si sposa benissimo con questa cultura è il francese e la Francia, con gli annessi paesi francofoni ovviamente. Abbiamo già parlato della controparte italiana di questo movimento, adesso la pretesa diventa approfondire le trame di questa corrente musicale prestando, come al solito, un occhio di riguardo all’underground così da poter assecondare ancora, ancora e ancora la rincorsa alla coccarda del cazzo più lungo che rappusi e simil-tali protraggono dalla notte dei tempi.
Partiamo da una premessa obbligatoria: dove non si riuscissero a trovare significative informazioni sugli artisti in questione si patteggerà per far assumere al tutto il formato di una più semplice playlist.
Di recente su VICE francese è uscito un articolo che racconta di Natas3000, risparmiando un notevole sbattone si può dire che il ragazzo – al secolo Thomas Gouillon – è un videomaker di Annecy, un paesotto di 50.000 abitanti all’estremo est della Francia. Natas gira i suoi video in VHS ed è nelle sue intenzioni ridare all’interno della musica rap un elemento oggi un po’ dimenticato: lo skateboard, grazie soprattutto all’ispirazione di Fred Mortagne, fotografo e videomaker anch’esso. Natas3000 è parte di un collettivo chiamato Cinquième Terrasse ed oggi collabora con una buona fetta di rapper emergenti francesi, soprattutto a Parigi anche se, oggi, il nome a cui viene collegato più facilmente è quello di Di-Meh.
Di-Meh in realtà è svizzero, di Ginevra precisamente e fa parte del collettivo 13sarkastick, ovviamente pratica skateboarding. Il suo primo album è uscito nel 2014 ed è in freedownload , il 10 maggio scorso è invece uscito il suo ultimo album intitolato Shine. Ascoltare Di-Meh partendo da ciò che ha fatto di recente è molto più facile, lo stupore viene quando si ascolta un suo lavoro di neppure 2 anni fa: nel suo primo album l’mc svizzero segue un canovaccio tecnico e strumentale adagiato sulla fine degli anni ’90 per alcuni tratti mentre oggi si è saputo evolvere adattandosi ad un sound modernissimo e ad un immaginario estremamente suggestivo (anche se, pure questo, già visto) .
Un’altra traccia molto famosa di Di-Meh si intitola “FU GEE LA” ed è prodotta da KLM:
Questo è Nepal, un altro mc. Nepal e KLM sono la stessa persona, si fa chiamare Grand Master, invece, in ogni concorso di freestyle. Mentre scrivo provo a spiegarmi ciò che sto dicendo ma vi assicuro che mi viene difficile, sono sullo stesso piano di un qualsiasi lettore, lo ammetto.
In ogni caso abbiamo scoperto che come in ogni storia che si rispetti, anche in quella di Di-Meh ci sono un paio di compagni più forti e seguiti da pochissime persone, in questo caso parliamo inizialmente di lui:
E soprattutto di Slim Kunta che oltre a fare trap si impegna anche ad intasare le bacheche Instagram di 6k follower:
In ogni caso, cercando sul web, la traccia più famosa di Slim K (un featuring) è questa:
DeWolph fa parte della SuperWakClique (come SlimK che Di Meh):
Come ultima chicca estratta dall’underground più profondo, sporco, ignorante e ignorato (quello di SoundCloud, insomma) abbiamo lui:
Non potevo esimermi dall’inserirlo, davvero: con quel nome, quel portamento. Una sorta di membro di un’ipotetica Dark Polo Gang francofona… una Dark Polo Gang che va a tempo.
Non so se “Don Pi€tro” sia il nome dell’album, di un suo ulteriore alter ego o di cos’altro, in qualsiasi caso mi ha colpito al cuore.
Spostandosi su un margine di artisti più conosciuti si viene facilmente a conoscenza di Kekra, un artista ispirato da Gucci Mane e da Waka Flocka Flame (con cui pare dovrebbe far uscire un featuring). Kekra è talmente avanti e fashion che quando su VICE gli hanno chiesto quando ha iniziato a rappare ha risposto: “Nello stesso momento in cui è apparso qualcosa di mio su YouTube per la prima volta”
Concludiamo nel modo più semplice che esista: chiunque può venire facilmente a sapere che Sick Luke collabora con artisti francesi, bene: gli artisti francesi in questione fanno parte del Summum Klan: