A Natale siamo tutti più buoni, oppure no.
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di incontrare e scambiare qualche parola con Mirko – KIAVE, per gli amici.
Ci incontriamo per parlare del suo nuovo EP StereoKilling, in uscita oggi per Macro Beats / A1 Entertainment.
Il 2016 è un anno che per KIAVE si apre con un album, StereoTellling (uscito il 22 gennaio), diverso dal solito. Più riflessivo e più ragionato, ma è solo l’inizio dell’anno e i buoni propositi sono ancora, appunto, buoni. Tante cose sono accadute nel 2016 (anno bisesto, anno funesto), molte di queste hanno influenzato le menti di molti artisti contemporanei, incluso Mirko che, a fine anno, decide di mostrarci il suo lato oscuro, il negativo della fotografia di StereoTelling, la sua attitudine hardcore che lo ha reso chi è oggi. Ascoltiamo l’EP e cominciamo a parlare di tante cose. Scambiamo molte opinioni sull’attualità e sul futuro della musica in Italia. Mirko ha le idee ben chiare e le Mani Sporche – titolo della prima traccia del disco- il suo amore per l’Hip Hop è più vivo che mai, anche dopo 20 anni di attività la sua rabbia è la stessa, l’intensità e la potenza delle sue rime taglienti sono rimaste invariate.
Tra una traccia e l’altra parliamo tanto di ciò che succede nel mondo. Quello che emerge dalla nostra conversazione è un forte senso di responsabilità che KIAVE sente nei confronti delle nuove generazioni che si avvicinano all’Hip Hop. Perché vergognarsi di fare musica con dei contenuti importanti? Perché si da così tanta importanza al contorno? Perché in Italia continuiamo a cadere sulle stesse trappole? Tanti ragazzi giovani si avvicinano oggi all’Hip Hop con il solo scopo di giocare ma non dobbiamo dimenticarci che l’Hip Hop può “salvare le vite” – parole di Mirko che condivido appieno. Arriviamo alla terza traccia, Uccidimi – Gheesa, che ha prodotto la maggior parte delle tracce dell’EP, sceglie per questo pezzo un sample molto particolare, un estratto di un canto balinese che recita “O mi uccidi, o mi uccidi”- il sapore tribale della produzione si sposa perfettamente con l’asprezza dei versi: “Io sono un MC, non sono un brand”. KIAVE vuole sottolineare la sua responsabilità artistica:
“Se sei un MC sei un trasduttore, trasporti un messaggio da un polo ad un altro, hai una missione da compiere.”
Nell’EP sono presenti delle interessanti collaborazioni, tra tutte quella con il giovane Raiven, vincitore dell’ultima edizione di Tecniche Perfette (importantissimo contest di freestyle). L’ultima traccia, Eva Braun (SoundClown), è prodotta da FreshBeat. StereoKilling è un disco diretto, vero, una rinnovata e personale dichiarazione d’amore di KIAVE nei confronti dell’Hip Hop e delle tecniche che lo costituiscono. Mirko vuole essere coerente con se stesso e ha perso la pazienza: “mo basta!” dice sorridendo mentre terminiamo di ascoltare il disco.
A Natale siamo tutti più buoni, ma KIAVE no.