Colombre non è solo il nome di un racconto di Dino Buzzati, ma anche quello del progetto in solitaria di Giovanni Imparato, già attivo con i suoi Chewingum e come co-produttore del disco Sassi di Maria Antonietta.
Oggi vi presentiamo in anteprima il video di Pulviscolo, il brano che sarà anche il titolo del suo primo album, in uscita il 1° marzo per Bravo Dischi. Chi ben comincia…
Intanto, abbiamo colto l’occasione per fare qualche domanda a Giovanni e scoprire qualcosa in più sul progetto Colombre.
Com’è immergersi in questa prima esperienza in solitaria?
Come immergersi in un’acqua pulita, cristallina ma anche molto fredda.
Come hai scoperto il racconto di Buzzati e perché hai scelto proprio Colombre come pseudonimo?
Guarda, avevo scritto una tesi di laurea su Buzzati ma quel racconto non mi aveva lasciato un graffio, poi l’anno scorso mentre stavo preparando una lezione come supplente a scuola l’ho riletto perché era lì nel libro di letteratura. È stata una specie di folgorazione… stavo cercando un nome che rappresentasse questo nuovo percorso e quella storia, stavolta, mi ha colpito allo stomaco. Mi piace pensare che le cose non ti succedono sempre per caso ma secondo un disegno cosmico ben strutturato, solo adesso ho potuto capirne il senso e rivedermi a fondo in quel racconto, non prima, e quando l’ho riletto quelle parole sembravano dirette a me, al rapporto più profondo che ho con le mie paure e volontà.
In che modo questo tuo nuovo progetto si differenzia dai Chewingum, secondo te?
Beh di sicuro i testi delle canzoni sono molto più diretti rispetto a prima, nessun giro di parole. Avevo questa necessità.
Un’altra necessità per me era abbandonare la “griglia” di una drum machine implacabile che non sgarra mai, cosa che caratterizzava i Chewingum.
Così ho deciso di registrare il disco senza click e senza cuffie, in presa diretta batteria e basso (li han suonati mio fratello Marco e Carta) con una cassa spia in sala dove usciva la mia voce e un organo o una chitarra che li guidasse.
Per il resto il modo in cui ho giocato con i pezzi è sempre lo stesso: scrivo la canzone, comincio ad arrangiarla suonando uno strumento alla volta, fino a perdermi a volte, buttare tutto nel cesso e poi ricominciare fin quando non mi quadra.
Raccontaci com’è nata Pulviscolo e il video che accompagna il brano.
È stata un’improvvisazione Pulviscolo… infatti se senti bene non c’è un vero e proprio ritornello. Ho cominciato a improvvisare una melodia su questa progressione di accordi suonati con l’organo. Le parole sono venute dopo ma in un istante preciso.
Il video è un’intuizione di Letizia (Cesarini aka Maria Antonietta, ndr). Non avevamo un’idea precisa all’inizio, se non quella di raccontare un sentimento di abbandono e ripartenza. Lei ha avuto l’idea di filmare una carrellata di questa spiaggia deserta molto speciale e inquietante vicino casa, sul mare. Montata la musica sulle immagini l’effetto era straniante e perfetto per la canzone, dove l’organo in chorus intontito assieme alle immagini, in un unico movimento senza tagli, rendevano perfettamente quella sensazione.
Segui Colombre su Facebook.