Niccoló Bruni aka Billy Bogus: dj, produttore, label owner. Questa intervista ha rappresentato la possibilitá di parlare con lui di tutte queste sue anime creative, e di altre ancora, ma soprattutto il nostro modo di celebrare i cinque anni di attivitá della premiata label Pizzico Records, spacciatori di “avanguardia disco”, per citare lo stesso Niccoló, e musica da ballare non omologata, come la definiremmo noi. Cento di questi!!!
Ci racconti qualcosa del tuo background musicale e per quali vie sei arrivato a fondare la tua etichetta Pizzico?
Il mio background nasce praticamente con “Rock it” di Herbie Hancock ascoltato e riascoltato su musicassetta in macchina dai miei quando ero piccolo, da lì una diffidenza innata ed immediata per il pop (non solo come genere musicale ma come approccio alla vita) e un’ attrazione irresistibile per la musica “sottobanco”: Hip hop a dodici anni, thrash metal a tredici, noise e punk hardcore a quattordici, house music e rock psichedelico a sedici ed elettronica a diciassette con le prime spippolate alla consolle e sintetizzatori analogici, una valorosa quanto esilarante esperienza da promoter di afterhour in un centro sociale a diciotto, poi un lungo ed indimenticabile percorso nella (fu) club culture italiana fino ad oggi, tra ricordi stupendi e notevoli speranze, malgrado ciò che mi capita di vedere in giro oggi. Pizzico nasce un po’ da tutto questo: esigenza di qualcosa “sottobanco” che valga ancora la pena di essere scoperto e gustato.
La Pizzico celebra quest´anno il suo quinto anno di attivitá. Ci faresti un breve riassunto di questi cinque anni raccontandoci anche qualcosa dei dj/produttori che si sono succeduti nelle varie uscite per la label?
Sono stati cinque anni di soddisfazioni, sia per come è nata la label, praticamente tra amici in un bar (o meglio una serie di bar) sia per come si è sviluppato il marchio: molto naturalmente e con scelte esclusivamente legate alla qualità del sound e alle idee. In cinque anni ho conosciuto produttori e persone fantastiche di mezzo mondo, ho scambiato con loro energie ed opinioni sulle correnti artistiche e sulle ispirazioni, ho messo i dischi in molti posti, alcuni conosciuti altri sperduti e a cinque anni dalla “fondazione” sento ancora quell’interesse attorno alla label che riesce a darmi nuovi stimoli per proseguire. Chi segue Pizzico sa che è italiana ed “artigianale” in tutti i sensi perché, che si parli di vinile cd o digitale, l’omologazione è il nemico e l’ispirazione sta al primo posto.
Di cose da raccontarti ne avrei, anche di particolarmente sconvenienti ahah.. limitandomi però al campo “professionale” posso dirti che Pizzico è stata la prima a (di)scoprire il talento di producers come Ichisan & Nakova ed Enzo Ponzio, rivalutare quello di Sare Havlicek, già attivo producer nell’est europa durante i favolosi 90’s, e puntare su personaggi come Kid Who, nome londinese che ora sta andando fortissimo. Spocchiosaggine? Assolutamente no, solo per dire che chi vede Pizzico come l’ennesima etichettina Nu Disco sbaglia, solo cinque anni fa chi faceva la cosiddetta “indie dance” si poteva contare sulle dita di due mani e soprattutto era ben lungi dal sapere che stava facendo indie dance. Come si suol dire, anche un po’ ironicamente: “noi già c’eravamo” ;)
Per celebrare degnamente il traguardo raggiunto dall´etichetta è in uscita una serie di Eps, ci racconti di che si tratta?
Tabernacle è una raccolta di tre eps in vinile che celebrano i cinque anni dell’etichetta, coinvolgendo artisti che hanno contribuito a farla crescere e nuovi nomi che stuzzicano da un po’ di tempo il mio interesse o di quelli che collaborano con me. Amando da sempre mischiare sacro e profano, almeno a livello estetico, la scelta del numero tre per le uscite si riferisce alle tre entità cristiane, riconducibili appunto a un ipotetico tabernacolo metafisico o quantomeno artistico, parlando comunque e sempre di musica da dancefloor.
La scelta quasi “religiosa” è stata indotta da un sentito, crescente e talvolta contraddittorio bisogno umano di ristabilire un legame con entità ultraterrene, vuoi per la buia era finanziaria che stiamo vivendo, vuoi per questo clima da fine del mondo che permea nelle nostre case ogni giorno, tra cataclismi, ipotetiche scadenze maya e crisi politiche. In un certo senso questo periodo mi ricorda molto la pre-millenium tension di quindici anni fa, ma con molta meno curiosità e molto più timore, assolutamente legittimo aggiungerei, clima molto scomodo ma capace anche di trasformarsi in ispirazione artistica, la musica elettronica è da sempre “avanti” nel carpire e rielaborare certe atmosfere in circolazione.
Alla fine dello scorso anno è uscito il tuo album di debutto “Night Movie”, uscito su Nang.Il titolo ha qualcosa a che fare con la tua passione per il cinema?
Beh direi proprio di sì, il cinema è da sempre “il grande specchio dell’umanità” e la musica la sua musa ed amante, chi ama veramente la musica e non ama il cinema ha sicuramente qualche scheletro nell’armadio eheh.. La mia, come tutte, è stata una vita di scelte: terminato il liceo classico dovevo trasferirmi a Roma per frequentare l’accademia di regia e cinematografia ma scelsi di rimanere a Modena perché avevo già un lavoro e il fermento musicale in quegli anni nella mia città e in tutta l’Emilia era fantastico e mi ha trasformato in quello che sono ora: un dj e producer di musica elettronica, con ricordi di cui mi nessuno mi priverà mai e, come ti dicevo, ancora molte speranze ed ambizioni.
Ci racconti qualcosa a proposito della fase di composizione dei brani e della produzione e quali sono stati coloro che vi hanno collaborato?
Night Movie è nato casualmente unendo materiale recente a brani più “ante litteram” creati intorno al 2006/2007. Nang rimase molto colpita dalle prime songs ricevute, da lì la proposta di un album, ottima occasione per raccogliere anche le tracce passate: pensa che Lords of Death e Disco Delhi sono state composte ad hoc per il disco e ad oggi sono forse quelle che preferisco nonostante l’intero lavoro rispecchi perfettamente i moods da “avanguardia disco” e il vissuto degli ultimi anni, un pò burrascoso ma stimolante al contempo.
Alcuni abili strumentisti sono intervenuti arricchendo il lavoro egregiamente con innesti di synth, sax, percussioni, in particolare il sassofonista Luca Cacciatore, con cui porto avanti il mio side project “The Baker Boys”; saremo presto insieme di nuovo su Nang con una cover di Vangelis.
Per tornare ancora all´anniversario della tua label, ci sono eventi di qualche tipo in programma? Ti troveremo alla consolle in qualche locale italiano od estero a rappresentare Pizzico?
Sì, l’intenzione è quella di arrangiare un release party per ogni ep che esce: il primo, Tabernacle ep1, è già fuori ed è stato presentato a Reggio Emilia in occasione della settimana della fotografia europea, egregia occasione per accostare la mia attività musicale a un altro dei miei interessi “forti”: la fotografia. La festa è stata molto divertente perché in strada, la consolle era montata direttamente davanti all’ingresso della mostra Automatica dove, riprendendo un’idea del fotografo modenese Franco Vaccari, è stata posizionata una macchina per fototessere degli anni settanta. Le fototessere venivano esposte quasi in tempo reale all’interno della galleria, questo garantiva un afflusso di gente costante che si faceva immoratalare per poi vedersi a minuti esposta nella gallery. E’ stato bello suonare in quel contesto in cui la gente si sbizzarriva a livello creativo, senza dimenticare il fatto che l’abbimanento “vintage” tra dischi in vinile e fototessere in bianco e nero risultava pressochè ideale. I Tabernacle parties saranno ancora due, possibilmente in contesti inusuali come il primo, su facebook esiste il gruppo “Tabernacle” che aggiorna tutti gli interessati sugli eventi e la promozione dei vinili in uscita.
A proposito di djing, ci sveli i tuoi dischi preferiti di questa prima parte di 2012?
Sicuramente l’album di John Talabot per Permanent Vacation, l’album di Time & Space Machine per Tirk, svariati singoli di Psychemagik, tra i migliori selezionatori e producers per me al momento, la label messicana Electrique che sta sfornando autentiche bombe dance, senza poi dimenticare i vari amici e italo big come Brioski, The Heels Of Love etc… a proposito di album stiamo lavorando ai full lenght di Loudtone e Marco Antonio Spaventi per Pizzico, sono assai galvanizzato solo all’idea e vi terrò sicuramente aggiornati.