A Day Of a Thousand Years è il secondo album legato al nome degli OLLA, band torinese che si muove tra indie, folk ed elettronica.
A due anni dal disco d’esordio, gli OLLA tornano con un lavoro più maturo, introspettivo e raffinato che ci siamo fatti raccontare traccia per traccia qui sotto.
The Quicksands
Quanto si può essere alienati crescendo in un quartiere dove non succede nulla, dove l’idea di condivisione familiare è un televisore, dove i concetti di bello e dignitoso si confondono, dove ti insegnano che il giudizio degli altri non è importante, ma fondamentale?
Ti sembra di soffocare, di sprofondare nelle sabbie mobili, hai 15 anni e la tua testa urla: perchè sono nato qui? Mi hanno mandato sul pianeta sbagliato?
Quanto c’entra la fortuna, quando non canti insieme alla tua band da mesi, e al ritorno da un lungo, lungo viaggio entri in sala prove, e ascoltando un riff improvvisi dei vocals che avevi in testa da tempo, e improvvisamente tutto quadra, per poi esplodere?
Gimme a day
Alcuni giorni le emozioni ti investono, emozioni che non crederesti di poter provare neanche in mille anni di vita. Alcune domeniche il sole è tiepido, puoi scendere di casa a fare una passeggiata, puoi startene abbracciato a qualcuno a cui vuoi bene, e cullarti nel ricordo di tali emozioni… la musica che esce da un piccolo amplificatore… tutto è placido.
Questa canzone è nata una di quelle domeniche.
Nord Tennis
C’è un punto, sulla passerella per andare giù al parco, dove puoi guardare le partite che si svolgono giù nel circolo di tennis, appena lì sotto. In quel punto è nata questa canzone che parla dell’amicizia, quell’amicizia troppo forte per non portare morbosità, lacerazione e sofferenza, del non saper voler bene a se stessi, e quindi a chi ti circonda, della possibilità che una parte di esistenza ti sfugga via e, semplicemente… non puoi farci nulla.
Wonderland
Hai rubato la primavera
Mi hai lasciato qui in un cielo plumbeo a ricordare le linee del tuo corpo
E’ tutto triste e disperato.
Ma io guardo i bimbi che si nascondono, mentre mi perdo.
Sfuggo dal dolore e mi rifugio in un altro mondo. E una parte di me sa, è sicura, che in fondo ti mancherò.
Live Visuals & Love
C’è stato quel periodo, pieno di confusione, continuavi a rincorrere cose, sensazioni e situazioni che, semplicemente, non ti appartenevano.
Andavi spesso a ballare in quel locale dove una ragazza biondissima metteva i video, live, sulla musica che il dj mixava.
Questa ragazza era intelligentissima, spiritosa e adorabile, e quando il locale chiudeva, ed era quasi mattina, mentre andavate verso casa, la vita sembrava fatta di una strana materia… un misto di live, visuals, e amore.
Saved Again
Quando ti ritrovi a raccontare a una farfalla la storia delle occasioni perdute e del tempo perso, a pregarla di non far vincere la depressione e lo sconforto, poi, come dire… forse c’è un altro futuro, un riscatto, un altro modo di vivere e vedere le cose… forse vedi la luce!!!
Ridi e pensi che forse, forse posso essere salvato, lavorerò duro, mi riscatterò.
Green Curtains
Il mondo dentro gli schermi che tutti guardano è sempre più scintillante.
Crea dipendenza.
Qualcuno ha paura che alzando un attimo lo sguardo ci si accorga che il mondo, fuori, è sempre più disperato e catastrofico? O al contrario, nonostante tutto, si accorga che è sempre vivo, e pulsante? Le città sono nevrotiche, ma una persona la puoi abbracciare, e qualche volta una luce filtra dalle nuvole e illumina le onde, che spezzano la risacca.
Admitting the Mess
Ci sono certe primavere, in cui senti l’odore di quegli attimi, in cui sapevi che tutto era perfetto, e semplice, e facile. Nuovo. Passano le stagioni, si cade e ci si rialza, si cambia, si guarda avanti.