Quando Toccherò Terra è il primo album ufficiale di KILLACAT –interamente realizzato dal producer Gheesa– uscito venerdì 12 maggio per Macro Beats. Ce lo siamo fatti raccontare traccia dopo traccia.
Non Serve Più
Killacat: Pensavamo fosse il pezzo perfetto per chiudere il disco e invece abbiamo fatto l’esatto contrario. Si parte da una sensazione di smarrimento e disillusione in una città che non si ferma e a volte ti fa sentire solo e dimenticato, ma la rinascita è sempre alle porte.
Gheesa: Dopo aver ascoltato l’arrangiamento che aveva fatto il producer Ulisse, di cui è rimasto il piano, ho cominciato a smanettare e ho subito proposto che fosse questo il pezzo di apertura. L’abbiamo messo all’inizio e ci siamo lasciati la tristezza alle spalle.
Oceano
G: Volevo farne uno che ricordasse un po’ i banger black di una decina d’anni fa, quelli da ballare, lo si può percepire dai fiati arabi nel drop. Poi la cosa si è evoluta in corsa.
K: E’ uno di quei pezzi che non vedo l’ora di cantare dal vivo, mi ha subito spedito nella nuova dimensione. Ringrazio Mattia Barro de L’orso per l’ispirazione e Gheesa per avere davvero esagerato.
Come Chinatown
K: Questo pezzo è arrivato come un lampo, pochi giorni prima di chiudere il disco. Era da tempo che volevamo descrivere una cosa che accade nella città in cui viviamo, Milano. Prova ad ascoltarlo in cuffia mentre passeggi per via Paolo Sarpi, piazza Gae Aulenti o Via Solferino e capisci tutto.
G: L’ho scritto e prodotto io, quindi per me è una bomba.
Faccio Lo Show
K: Quando la settimana va una merda ti devi pure sfogare.
G: Questo beat l’ho fatto quella volta che Killacat è scappato in Svizzera per andare a cercare non so cosa. Dovevamo vederci un lunedì mattina in studio e invece mi mandò un WhatsApp che recitava così: “bro, scusa per oggi, ma ho avuto un contrattempo, ci vediamo venerdì”. Il drop è venuto fuori mezz’oretta dopo. Che poi che cazzo ci vai a fare in Svizzera di lunedì mattina?
Porta Genova
K: E’ il brano che più si rifà al mio background musicale. Alcuni ci sentono delle influenze “battistiane” e la cosa mi gasa. L’ho concepito camminando incazzato nei pressi di Porta Genova e uscito dalla fermata della metro ho iniziato a scrivere.
G: Porta Genova è sempre lo sfondo di un film, per me lo è stato più di una volta. Tipo un paio di settimane fa che m’hanno dovuto riportare a casa da lì. Chi c’era sa, oppure ci sono le instagram stories. Anzi non ci sono più.
Alibi
G: Inizialmente questo beat non era per Killacat, ma mi è stato sapientemente rubato uno di quei giorni che ero in tour con Kiave. Credo che mi sia arrivata una nota vocale con un provino mentre ero in treno, di ritorno a Milano.
K: A Gheesa avevo raccomandato di non lasciare i beat esportati sul desktop. Niente alibi.
Mi Muovo Bene
K: E’ il secondo pezzo che ho composto per il disco. Volevo che avesse un break “grasso” e suonasse un pò più classico rispetto alle altre cose. Il mood è positivissimo ed è forte la consapevolezza di stare bene qui dove sto.
Senza Te Qui
G: Musicalmente è il mio pezzo preferito del disco. Il drop è la prima cosa che ho prodotto, sfruttando un inciso di Killacat, che poi abbiamo sostituito. Il finale è una delle mie cose preferite di sempre.
K: Di ritorno da una sessione di trekking sullo Dreispitz, a valle, con le cuffiette a palla, ascoltavo il beat di “Senza te qui” a ripetizione e continuavo a cantarmi un paio di motivetti in testa. Alla fine ho scritto tutto in un’ora, lì seduto sulla staccionata di un ponte in legno ad Interlaken. Non sono nemmeno riuscito a tornare in albergo.
No.
G: Per me è partito tutto dal disegno del basso del drop. Perché, si sappia, non ho utilizzato nessun preset di synth in questo progetto, ho disegnato i suoni da zero. Per me il discorso sul sound-design è fondamentale.
K: Amsterdam. Greenhouse. Collasso totale. Da qui parte il viaggio!
G: Fra l’altro, Franco Loja RIP.
Non C’è Paura
K: E’ il pezzo “chiave” del disco. L’ho composto più o meno un anno fa. Da qui la luce è scesa su di me e la strada mi si è aperta davanti. Poi ho capito che potevo davvero divertirmi. Inizialmente l’arrangiamento di Ulisse andava verso un mood “funkettone”, poi Gheesa ci ha costruito il suo mondo sopra e mi è piaciuto.
G: In realtà Killacat non l’avevo convinto subito con questo ritornello, però dai, è oggettivamente figo. Un paio di settimane dopo gli è piaciuto.